Regia di Otar Ioseliani vedi scheda film
Un film che con la leggerezza del tono affronta la virata di una vita che con la lente dell'ottimismo e della semplicità fa la scelta giusta, per riappropriarsi della vita vera a cui aveva rinunciato. Nessuna tragedia in corso per il licenziamento, ma con un po' di ironia si distacca dalla sua gabbia, che vista dal di fuori è davvero insopportabile. I personali capricci, le sognanti atmosfere vissute nella realtà della vita, i rancori che vengono sepolti in maniera giocosa e la scoperta reale e senza luoghi comuni, grazie ad una rappresentazione disincantata e quasi fiabesca,dei veri valori di una vita.
Insomma un incoraggiamento, che in tempi come questi non è poca cosa, di prendere la vita per come viene e lasciarsi andare nella semplicità che ormai abbiamo seppellito in una fossa comune. Il titolo è veramente significativo e poetico: l'autunno ha i suoi giardini e non é solo la stagione in cui la natura sembra addormentarsi o morire. Il senso giocoso dell'ironia fa parte del bagaglio naturale di questo regista e qui lo sfrutta nella maniera migliore e sorridente possibile, il film dà la sensazione di un balletto coordinato da una musica che entra nelle vene.
Una storia cher si compone di altre per portare ad un risultato unico
Una mano leggera,ma che sa dove andare e portarci
Il suo ruolo ci conduce per mano nel film
Nle ruolo della spazzina
Riconoscibile in un personaggio ricorrente
Davvero una prova piena di ironia ed umanità, un vero grande attore
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