Regia di Otar Ioseliani vedi scheda film
Dubito che Iosseliani diverrà uno dei miei Autori prediletti. Però questo film si lascia guardare volentieri, nonostante alcune fasi prolisse e una morale un po' inconcludente...penso che la carta vincente, rispetto agli incomprensibili "I favoriti della luna" e "Briganti, Briganti", sia la linearità della vicenda raccontata (mentre nei film citati, dovevi proprio stare attento a tutti i dettagli per capire qualcosa del senso del film)...contano le invenzioni grottesche, l'acredine anti-istituzionale, l'umorismo fine, quella "joy de vivre" tipicamente transalpina...conta soprattutto la messinscena: nessun primo piano, solo garbati piani-sequenza a debita distanza con gente che entra ed esce di scena in continuazione, dialoghi laconici, nessun peso concesso alle psicologie e nessuna tensione, solo attenzione ai comportamenti dei personaggi e ai loro bizzarri risvolti...con mano leggera, Iosseliani (ermetico come ex-sovietico, ma elegante come francese d'adozione) ci fornisce uno spaccato deformato prima della classe politica francese, poi della Francia multi-etnica dei nostri giorni, gettando un occhio anche alle contestazioni popolari...Autore difficile, per "pochi felici", ma comunque Autore, con uno sguardo inconfondibile...sono contento di averlo parzialmente rivalutato...erede più di Renoir che di Bunuel a mio parere, comunque...più naturalista che surrealista...
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