Il ministro Vincent, gran bevitore e buongustaio, ha tutto ciò che desidera: il potere, il denaro, l'amore; ma quando perde la poltrona, la sua giovane amante Odile lo lascia. Théodière - colui che lo sostituisce - si insedia nel suo ufficio, dove conta di rimanere a lungo. Intanto, Vincent decide di vendicarsi sistematicamente di Théodière e di dedicarsi ai piaceri del vino e della tavola...
Note
Tra una mangiata e - soprattutto - una bevuta, Ioseliani non cessa di mettere alla berlina, alla sua maniera svagata e surreale, le mostruosità del potere e delle classi abbienti. Semplicemente irresistibile Piccoli nei panni dell'anziana madre di Vincent.
Con questa pellicola, il regista allarga notevolmente il suo consueto orizzonte, uscendo dallo stretto universo che caratterizzava molte delle sue precedenti fatiche, con le quali sembrava volersi limitare ad analizzare settori molto più segmentati, come per esempio quello familiare nel precedente “Addio terraferma”.
Dopo alcuni film interessanti e originali, Iosseliani nel tempo ha sfoderato un sarcasmo sempre più ermetico e (a mio parere) vuoto, di cui questo film è il risultato peggiore. Meglio fare una bella passeggiata all'aria aperta.
Caustico e divertente affresco degli uomini che detengono il potere e della borghesia in genere. Bellissima la fotografia in questo gran bel film di Ioseliani. Voto 8
Vincent (Séverin Blanchet) viene esautorato dal suo incarico di ministro e nel contempo scaricato dalla sua amante Odile (Salomé Bedine-Mkheidze), una donna bella e spendacciona che rimane al suo posto nella bella dimora accanto al nuovo ministro. Per Vincent però le cose sembrano andare meglio dato che recupera il gusto dei piccoli piaceri della vita come quello di… leggi tutto
Discreto, ma è uno di quei film che non mi lascia nulla. Il regista si limita ad osservare con distacco le vite di alcuni personaggi, le quali si intersecano e vengono in contatto in modo del tutto casuale. Se qua e là tutti sono capaci di (insensati e apatici) gesti di solidarietà, il tono generale è quello del pessimismo per l'egoismo, la falsità, l'opportunismo generalizzati. In un film… leggi tutto
Monsieur Cinéma. Così, da una ventina d’anni, la critica francese aveva cominciato a chiamare Michel Piccoli. Signor Cinema, certo, ma mi prendo la libertà di completare l’appellativo…
Che il cibo sia dell’eros a volte metafora, correlativo oggettivo, simbolo oltre che semplice carburante, non v’è dubbio. Come la lupa verghiana che gli uomini se li mangiava cogli occhi, la funzione del mangiare…
Uno degli attori che ha saputo meglio interpretare la tipologia dell’uomo borghese nelle sue diverse e sfuggenti sfaccettature caratteriali è stato a mio avviso Michel Piccoli. Nella sua lunga carriera, molti grandi…
Un film che con la leggerezza del tono affronta la virata di una vita che con la lente dell'ottimismo e della semplicità fa la scelta giusta, per riappropriarsi della vita vera a cui aveva rinunciato. Nessuna tragedia in corso per il licenziamento, ma con un po' di ironia si distacca dalla sua gabbia, che vista dal di fuori è davvero insopportabile. I personali capricci, le…
cantavano i Righeira anni fa ; nei posti di villegiatura sono fuggiti quasi tutti ; la pioggia e il vento freddo, sotto la cappa oscura delle nuvole , ci costringono a ripararci in casa mestamente. Mancano ancora…
Vincent (Séverin Blanchet) viene esautorato dal suo incarico di ministro e nel contempo scaricato dalla sua amante Odile (Salomé Bedine-Mkheidze), una donna bella e spendacciona che rimane al suo posto nella bella dimora accanto al nuovo ministro. Per Vincent però le cose sembrano andare meglio dato che recupera il gusto dei piccoli piaceri della vita come quello di…
Dubito che Iosseliani diverrà uno dei miei Autori prediletti. Però questo film si lascia guardare volentieri, nonostante alcune fasi prolisse e una morale un po' inconcludente...penso che la carta vincente, rispetto agli incomprensibili "I favoriti della luna" e "Briganti, Briganti", sia la linearità della vicenda raccontata (mentre nei film citati, dovevi proprio stare…
Ho letto velocemente nei giorni scorsi una plylist in cui si volevano pensionare tra gli altri Manoel DE OLIVEIRA e Clint Eastwood. Quasi ne faccio una per dire il contrario! Perchè non è vero che il…
Mi piace immaginare che ognuno di noi si possa rappresentare con un simbolo, un elemento o uno stato d'animo ben preciso al fine di sottolineare a grandi linee la nostra essenza. Non mi permetto di pensare a cosa gli…
Questa taglist nasce dalla bella playlist dell'utente Momo Blues (ispirato da Tiresia) - cui vi rimandiamo - intitolata I giardini di Monet. Noi allarghiamo il tiro e pensiamo ai giardini nel cinema, soprattutto là…
Discreto, ma è uno di quei film che non mi lascia nulla. Il regista si limita ad osservare con distacco le vite di alcuni personaggi, le quali si intersecano e vengono in contatto in modo del tutto casuale. Se qua e là tutti sono capaci di (insensati e apatici) gesti di solidarietà, il tono generale è quello del pessimismo per l'egoismo, la falsità, l'opportunismo generalizzati. In un film…
Di inaudita limpidezza formale, il cinema di Otar Iosseliani è un guizzante teatro dell'assurdo popolato di eterni perdenti, marginali gentili, socievoli avvinazzati. Allegra e malinconica al tempo stesso, è come se…
E'una storia di fallimenti in serie ma anche dell'innegabile gioia di vivere del protagonista che si aggira per tutta la pellicola sempre con la sua aria sorniona e bonaria.Lo stile,e in questo concordo pienamente col recensore di filmtv,ricorda molto da vicino il surrealista per eccellenza Bunuel ma se devo dire che il film mi ha entusiasmato,ebbene no,non lo posso dire.E'un film che si fa…
Ironica commedia esistenziale che, attraverso la vicenda, apparentemente fallimentare, del protagonista, propone invece un sereno bilancio del nostro percorso terreno. La vita, in fondo, dietro la sua patina di ufficialità, è una specie di festa, disordinata e a buon mercato, fatta di bicchieri usati e mezzi vuoti, in cui sono però rimaste due dita di "quello buono".
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Commenti (8) vedi tutti
Con questa pellicola, il regista allarga notevolmente il suo consueto orizzonte, uscendo dallo stretto universo che caratterizzava molte delle sue precedenti fatiche, con le quali sembrava volersi limitare ad analizzare settori molto più segmentati, come per esempio quello familiare nel precedente “Addio terraferma”.
leggi la recensione completa di (spopola) 1726792Voto 4,5. [10.03.2014]
commento di PPUn film senza senso.
commento di Artemisia1593Dopo alcuni film interessanti e originali, Iosseliani nel tempo ha sfoderato un sarcasmo sempre più ermetico e (a mio parere) vuoto, di cui questo film è il risultato peggiore. Meglio fare una bella passeggiata all'aria aperta.
commento di fornaroloRagazzi, mamma mia! Ma che film guardate? Sono rimasto senza parole. Infatti dormivo.
commento di rnuceraCaustico e divertente affresco degli uomini che detengono il potere e della borghesia in genere. Bellissima la fotografia in questo gran bel film di Ioseliani. Voto 8
commento di jeffwinePrima metà perfetta, seconda metà appesantita da un eccessiva ricerca dell'assurdo e un pò pesante (condivido quanto scritto da VIS).
commento di mandolinosPiù divagante e abbandonato che mai, Jardins en automne rischiara la voce del cinema. Derive sorridenti. Solo per adepti di Otar.
commento di joseba