Regia di Steven Shainberg vedi scheda film
La vita della fotografa americana Diane Arbus, famosa per i suoi ritratti di ?freaks? ed emarginati, è stata ricca e piena d?incontri. La Arbus ha vissuto appieno il clima culturale della New York degli anni ?50 e ?60 e ricca di spunti era la sua frequentazione con gli esponenti della controcultura americana. Il regista Steven Shainberg, autore del brillante Secretary, ha scelto per il suo ?ritratto immaginario? dell?artista di focalizzare l?attenzione su un singolo anno della vita della Arbus: quel 1958 in cui la fotografa cominciò la sua ricerca personale lasciando la carriera pubblicitaria intrapresa con il marito. E per raccontare la svolta creativa della Arbus inventa di sana pianta il personaggio di un vicino di casa, un Robert Downey ricoperto di peli dalla testa ai piedi, che, facendola innamorare, la introdurrà in un mondo di ?diversi? che scateneranno le sue velleità artistiche. Tra citazioni di Alice nel paese delle meraviglie e La bella e la bestia (più quella di Disney, ahimé, che quella di Cocteau), il film si snoda improbabile in un crescendo di situazioni che invece di emozionare spingono verso lo sbadiglio. La Kidman, sempre più di porcellana, regala al film un?altra collezione di sguardi languidi e di ciglia umide oramai al limite del manierismo. Della profondità umana e artistica di un personaggio complesso come la Arbus purtroppo nessuna traccia.
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