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N. Io e Napoleone

Regia di Paolo Virzì vedi scheda film

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La recensione su N. Io e Napoleone

di mm40
6 stelle

Un lavoro del tutto atipico per Virzì, per una volta non impegnato direttamente nel sociale e nel contemporaneo, ma che ad ogni modo suggerisce in maniera sottile un parallelo fra le vicende del 1814 e quelle non solo dei nostri giorni, ma di qualsiasi epoca: il tirannicidio non è certo invenzione dell'Ottocento, nè è mai passato di moda e le vicende qui rappresentate sono facilmente applicabili ad ogni periodo storico. In tal senso il 'mi consenta' rivolto a Napoleone (che all'uscita del film fece scandalo per il potenziale accostamento del tiranno con Berlusconi) ha ben poco valore polemico. Napoleone è un uomo con un bel fardello di angosce ed in sostanza solo, tanto da generare dubbi e pensieri contraddittori perfino nel suo attentatore, che comunque porta a termine il suo progetto: ma quando ormai è troppo tardi. Si rinvigorisce così l'odio per il tiranno, ancora una volta scampato alla morte e nuovamente odioso. C'è molto del cinema di Magni in questa trasposizione (libera) di un romanzo di Ernesto Ferrero, sceneggiato da Francesco Bruni, Giacomo Scarpelli, (niente meno che) suo padre Furio e lo stesso regista; fa piacere inoltre vedere un film italiano che nel 2006 sfoggia un cast preparato ed all'altezza della situazione (Elio Germano, Valerio Mastandrea, Sabrina Impacciatore, anche Massimo Ceccherini, che con la Impacciatore forma la coppia 'leggera', che confeziona i momenti comici del film). E bravo ovviamente anche Auteuil-Napoleone.

Sulla trama

1814, Napoleone sbarca sull'isola d'Elba; il popolo lo accoglie calorosamente, ma non così il maestro Martino, chiamato a fargli da scrivano: il giovane infatti vede nel generale corso un nemico della libertà ed un tiranno. Ma proprio quando Martino riesce a mettere in piedi un attentato, Napoleone se ne è appena andato segretamente a Sant'Elena.

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