Regia di Gianfranco Baldanello vedi scheda film
Far west. Un gruppo di bianchi invasori stermina una tribù indiana. Sopravvissuto, un piccolo indiano giura vendetta.
Dieci piccoli indiani di Agatha Christie (1939) non c'entra nulla: è solo un pretesto per formulare un titolo simpatico, ma francamente di poco appeal giacchè svela gran parte della trama della pellicola. Dieci bianchi uccisi da un piccolo indiano ricalca a tutti gli effetti gli standard del genere spaghetti western, senza mostrare troppi segni particolari se non si vuole citare la (abbastanza rara, nel filone) presenza degli indiani; ma anch'essi rimangono intrappolati nel classico e abusato meccanismo di torto subito e crudele vendetta da realizzare che costituisce la più consueta delle molle per far scattare la trama di questo tipo di lavori. Dietro la macchina da presa c'è un esperto artigiano della serie B nostrana, Gianfranco Baldanello, già autore di una buona manciata di western all'italiana fin dal suo esordio con 30 Winchester per El Diablo, nel 1965; il film scivola via senza grossi intoppi, ma allo stesso modo senza momenti memorabili o degni di nota: tanto mestiere, poche idee. Il cast vede la presenza, fra gli altri, di Fabio Testi, John Ireland, Rosalba Neri e Luisa Rivelli, oltre a un paio di caratteristi molto attivi in quel periodo quali Attilio Dottesio e Giovanni Cianfriglia: nulla di eccezionale, ma indubbiamente si è visto di peggio. Sceneggiatura licenziata da Baldanello insieme a Mario Damiani e Josè Antonio Verdugo, nel segno della più classica - per quei tempi - coproduzione fra Italia e Spagna. L'unica nota - è il caso di dirlo - indubbiamente positiva viene dalla piacevole colonna sonora di Piero Umiliani. 2,5/10.
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