Regia di Dario Argento vedi scheda film
Secondo capitolo della trilogia delle "tre madri", iniziata tre anni prima con il visionario e agghiacciante SUSPIRIA, e conclusa nel 2007 con LA TERZA MADRE, pellicola quest'ultima che ho sempre evitato, troppo condizionato dalle scoraggianti recensioni lette. Con INFERNO, Dario Argento si avvale di tecniche e scenografie già' sperimentate nel precedente SUSPIRIA. Gira tra Roma e New York affidandosi ad ambientazioni suggestive: palazzi gotici arricchiti da colori molto forti, il laboratorio di un alchimista celato negli scantinati di una biblioteca romana, sotterranei che nascondono stanze sommerse nell'acqua, negozi d'antiquariato che vendono libri antichi e maledetti, Il tutto arricchito da bellissimi cromatismi che privilegiano il rosso e il blu. Argento sembra non interessarsi molto alla sceneggiatura (come spesso capitava anche a Mario Bava) e imbastisce una vicenda senza un vero e proprio filo conduttore, affidandosi ad atmosfere oniriche e irreali. Purtroppo il gioco non regge fino alla fine, ed assistiamo a una serie di macabre uccisioni senza alcuna originalità' e fini a loro stesse (tranne quella assurda e surreale dell'antiquario Kazanian) e a un finale fiacco e senza originalità' con l'apparizione di uno scheletro (la morte) uscito da una festa di Halloween. Assolutamente anonimo lo sconosciuto protagonista, pessima la Eleonora Giorgi. A livello di recitazione il film si affida al talento di Alida Valli e Daria Nicolodi. Lavoro solo in parte riuscito.
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