Regia di Dario Argento vedi scheda film
Gli scricchiolii che in Suspiria avevano cominciato a farsi sentire nel cinema di Dario Argento in Inferno aumentano a dismisura.In questo film c'è una sorta di amplificazione della visionarietà già presente a dosi massicce nel film precedente e una virata decisa verso l'horror sopranaturale ed esoterico abbandonando il giallo gotico che aveva fatto padrone negli anni '70.Sembra passato un secolo da L'uccello dalle piume di cristallo ma anche da Profondo rosso.Suspiria che era una sorta di spartiacque nel cinema del regista romano si rivela un'efficace trait d'union tra i due periodi argentiani.Inferno è un film fatto quasi esclusivamente di suggestioni visive in cui la logica viene quasi del tutto accantonata in favore di un gusto macabro e della ricerca ossessiva della sequenza shockante.In questo il film si rivela efficacissimo, bellissimo da vedere e da ascoltare per la preziosa colonna sonora firmata da Keith Emerson(che ha un crescendo finale entusiasmante).I guai cominciano quando si va a cercare un filo logico nella sceneggiatura(anche il fatto stesso che strada facendo quelli che crediamo protagonisti,come Rose e la sua amica, vengono trucidati indica una certa frammentarietà nel racconto) che procede semplicemente per accumulazione di fatti e suggestioni oppure quando gli attori aprono bocca.Purtroppo qui il film è piuttosto debole e comincia a far intravedere tutte le pecche che deflagreranno in molto del cinema successivo di Argento.Da un punto di vista cromatico Inferno è un degno figlio di Suspiria con la conferma di un cromatismo molto acceso(presenti a più riprese il rosso scarlatto e il blu elettrico) e una progressione tra realtà e dimensione onirica che riesce perlomeno a far rabbrividire. Inedita la rappresentazione del gatto quasi come entità demoniaca(ma forse è più demoniaco l'antiquario che li mette in un sacco e cerca di annegarli anche se per contrappasso finirà quasi divorato da topi) mentre il finale per i canoni del cinema horror di oggi è piuttosto debole dopo una lunga preparazione che aveva fatto salire il livello ansiogeno del film lasciando presagire chissà che cosa.A distanza di tanti anni Inferno non ha perso la sua forza visionaria,è ancora una delle migliori regie di Argento capace di orchestrare sequenze ad ampissimo respiro che testimoniano ,se ancora ce ne fosse bisogno,il suo enorme talento dietro la macchina da presa.
la regia dal punto di vista tecnico è ottima.La direzione degli attori un pò meno.
mediocre
compare per pochi minuti,giusto il tempo di sparire con un coltello nel collo
discreta
un pò sfiatatella
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