Regia di Rod Lurie vedi scheda film
Il soggetto poteva generare un film memorabile ma nelle mani inesperte di Rod Lurie, regista e sceneggiatore, ne esce un'opera che verrà ricordata più per lo strepitoso cast che per la storia che racconta e lo stile impersonale di regia.
Il tema di fondo sono i meccanismi che regolano i giochi di potere nei piani alti della politica a stelle e strisce ma non tutto è chiaro ed il colpo di scena finale appare tirato per i capelli.
Poi, le scene di fronte alla commissione presieduta da Shelly Runyon (Gary Oldman maiuscolo nonostante la ridicola pettinatura) sono ripetitive e fanno perdere ritmo al film.
Come già affermato il vero punto di forza sono gli attori: oltre a Oldman, la palma dei migliori è da attribuire a Joan Allen, nel ruolo della senatrice la cui ascesa alla vicepresidenza è minacciata da uno scandalo a sfondo sessuale ai tempi del College e a Jeff Bridges, che recita la parte di un Presidente degli Stati Uniti scaltro, senza scrupoli e calcolatore.
Buone prove anche per Christian Slater e William Petersen, anche se i loro personaggi non sono ben delineati.
Voto: 7.
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