Regia di Rod Lurie vedi scheda film
Un film anche interessante per prendere in considerazione un lato quasi oscuro che è quello delle candidature interne nel governo americano e precisamente in questo caso del ruolo di vicepresidente, il punto debole sta nella sceneggiatura dello stesso regista, e viene rinforzato da un cast robusto ed efficace, che para diversi colpi ad una regia inefficace. Le candidature agli Oscar della Allen e Bridges sono meritate, i ruoli sono efficaci nell'economia della storia, ma non solo loro sono il frutto buono del film, anche gli altri interpreti tutti. La cosa intelligente è che non è un film femmnista, ma si affida al concetto che la vita privata non ha niente a che vedere con la validità della persona. Il finale troppo moralista limita la cosa, mentre durante il film ci aveva fatto sperare in un atteggiamento molto più coraggioso. La dedica finale A tutte le Nostre Sorelle, ci deve far riflettere.
Il presidente degli USA è costretto a scegliere fra due candidati per sostiruire il suo Vice, per avvenuta morte. La scelta, contro ogni previsione è fatta su una senatrice e da qui nasceranno tutti i problemi e drammai, che vorrebbero ostacolare la venuta di una donna alla Casa Bianca
Ruolo di contorno forse un po' ovvio
Attoe che sa scegliere, o sapeva scegliere, le sue partecipazioni
Un bel personaggio a cui l'attore, sempre bravissimo non risparmia ninete
Trasformato in maniera quasi inriconoscibile ed affronta il ruolo con bravura ed efficacia
Bravissima, volto che lascia incidere il personaggio in maniera davvero originale, un'attrice che vorremo vedere di più
Regista mediocre e sceneggiatore con delle idee, ma inespresse
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