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Gunan il guerriero

Regia di Frank Shannon (Franco Prosperi) vedi scheda film

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La recensione su Gunan il guerriero

di mm40
2 stelle

Due gemelli sono cresciuti dalle Amazzoni. Diventati adulti, partono alla ricerca del potente Nuriak, il barbaro che ha sterminato il loro popolo. Il primo dei due viene presto ucciso, mentre la donna del secondo – Gunan – viene rapita da Nuriak e così sarà il solo Gunan a dover mettere in pratica la vendetta.


Da Conan il barbaro (John Milius, 1981) a Gunan il guerriero il passo è stato davvero breve, quantomeno in relazione ai pochi mesi trascorsi fra l'originale americano e la scopiazzatura made in Italy. Ma la distanza artistica fra le due pellicole rimane incommensurabile, nonostante i tentativi insistiti di imbastire una trama piuttosto simile e di scimmiottare costumi, scenografie e quant'altro. Innanzitutto bisogna constatare che il punto debole di Conan – il protagonista non eccessivamente espressivo, ma si parla pur sempre di Schwarzenegger – rimane comunque imbattuto nel confronto con Gunan: Peter McCoy/Pietro Torrisi come attore, diciamo così, non ruba la scena; e allo stesso modo nel resto del cast i nomi di qualche rilevanza non si sprecano: Melisa Lang/Malisa Longo, John Richmond/Giovanni Cianfriglia, Rita Silva, Lucky (!) Aras/Fortunato Arena, Alba Lines/Alba Maiolini e Sabrina Siani sono i principali. La fattura del lavoro di per sé, pure visibilmente imperfetta, non è neppure malaccio; tra le location delle riprese è piuttosto evidente il parco dei mostri di Bomarzo. La sceneggiatura, il tasto forse più dolente di tutta la faccenda, è a firma di Piero Regnoli – una garanzia di qualità mancante; non eccelse ma aderenti al progetto, senza troppa anima, le musiche di Roberto Pregadio. Frank Shannon, il regista, è in realtà Franco (Francesco, non quello di Mondo cane insomma) Prosperi, mestierante che nell'arco di una carriera poco più che ventennale ha sempre perseguito un cinema popolare inseguendo la scia delle mode del momento, senza ottenere risultati né disastrosi, né particolarmente significativi – come in questo caso, d'altronde. 2,5/10.

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