Regia di Corneliu Porumboiu vedi scheda film
"A Est di Bucarestӏ un ironico e doloroso tentativo di riesaminare i tragici fatti avvenuti nel dicembre 1989 in Romania.
Ironico in quanto il film è chiaramente una satira sulla fragilità della memoria collettiva, doloroso come può essere il sentimento suscitato da tale amara costatazione!
E' vero che in Italia ogni due per tre escono nuove interpretazioni della Resistenza ma sono passati sessant'anni; nel film, invece, si trattano fatti avvenuti solo diciassette anni fa e il risultato è lo stesso: confusione, strumentalizzazioni, oblio, perdita.
C'è stata o no una rivoluzione a Est di Bucarest? E se sì, com'è avvenuta e quali sono stati i protagonisti? I personaggi del film nel rispondere a tali domande si dividono in tanti, troppi, punti di vista cosicché stabilire una verità, nonché dimostrare la propria verità, risulta di fatto impossibile.
La sola verità che si impone è quella della maggioranza e di chi è forte nel momento, da chi pur avendo tradito gli ideali di quel periodo, ha raggiunto il potere di far zittire ogni discussione.
- Sta cadendo la neve fuori, godetevi questo momento ché domani sarà di nuovo tutto fango! - afferma una telespettatrice al telefono e la sua sembra essere la chiave interpretativa finale: godetevi il momento finché c'è perché domani sarà già passato!
Da un punto di vista cinematografico la prima parte, che dovrebbe essere d'introduzione, è fin troppo lunga e andrebbe tagliata un bel po', ma l'oggetto in questione e la seconda parte dedicata alla trasmissione televisiva è assolutamente valida.
Belle da vedere le riprese della città (non definita, comunque un piccolo centro rumeno) e dei lampioni che si accendono mentre cade la neve.
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