Regia di Woody Allen vedi scheda film
Tutti coloro che hanno applaudito nel vedere Woody tornare alla commedia, dopo il gelido (e perfetto) melodramma "Match Point", e si sono divertiti, magari anche molto, con il suo nuovo film, che puntuale come un orologio svizzero e' ora arrivato anche nelle nostre sale, credo dovrebbero fare semplicemente un piccolo tuffo nel passato e andare a rivedersi solo qualche battuta di alcune delle sue vere grandi commedie di un tempo ormai molto lontano. (Cito con nostalgia ed immutato affetto film immensi come "Io & Annie" e "Manhattan", ricchi di dialoghi e personaggi irresistibili, capaci di lasciare una traccia indelebile all'interno del genere e non solo). Capirebbero facilmente che "Scoop" non ha purtroppo nulla o quasi da spartire con essi. Il confronto sarebbe, ed e', impietoso.Chiaro, anche in un film modesto, vuoto e prevedibile come "Scoop" non mancano del tutto le trovate simpatiche (la nave che traghetta i novelli defunti nell'aldila' guidata dalla "morte" in persona, le veloci apparizioni del fantasma del grande cronista) e qualche battuta divertente ("come nascita sono di confessione ebraica ma poi mi sono convertito al narcisismo"...la tizia di Manchester che sale sul palco...che "sembrava Toro seduto"...) che sono immancabili anche nei film meno riusciti di questi ultimi dieci anni. Specie quando il "nostro" si ritaglia un ruolo tra i protagonisti. Come in questo caso, in cui lo vediamo impersonare (si fa per dire) il buffo mago da avanspettacolo Splendini, poi anche maldestro aiutante/detective della burrosa (per non dire cicciottella) aspirante giornalista Scarlett Johansson nella caccia, in quel di Londra, di un misterioso omicida, che forse si cela dietro le sembianze di un affascinante rampollo della nobilta' londinese (Hugh Jackman fisico e sorriso...da urlo, siamo sicuri che non sia il figlio segreto di Clint?) . Una storiella che gli amanti piu sfrenati di Woody definiranno leggera e deliziosa ma che in verita' e' solamente esile e assai ripetitiva. La sceneggiatura e' cosi' debole che anche film del piu' recente passato, come ad esempio, tanto per rimanere in tema "Misterioso omicidio a Manhattan", appaiono come veri ( mentre non lo sono) capolavori. La regia e' piatta, senza invenzioni, a meno che qualcuno non voglia far passare come brillante l'idea di sostituire l'amato jazz con Ciaikovskij e priva di quello splendore formale e stilistico ben presente (a sorpresa) in "Match Point", del quale invece conserva solo la protagonista Scarlett Johansson, presente (amorevolmente) in ogni inquadratura. La sua prova e' pero' incolore, ma con questo soggetto francamente sarebbe stata dura per chiunque. Comunque diciamolo, senza di lei , la "diva" Scarlett (che palle...e che fantasia signori giornalisti...) molti "maschietti" questo film non se lo sarebbero filato neanche lontanamente. Quanto ai richiami a certo cinema di Hitchcock (Il sospetto, Notorious) direi "tanto fumo e poco arrosto", non indigesti ma insipidi come tutto il resto. Caro Woody, ci vediamo alla prossima.
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