Regia di Michael Mann vedi scheda film
"No Rules, no Law, no Order".
I poliziotti Sonny Crockett ( Colin Farrell) e Ricardo Tubbs (Jamie Foxx) infiltrati in un organizzazione internazionale che spaccia droga, tentano di risalire la china per arrivare al boss.
C'era una volta Miami, il sole e il mare, l'abbronzatura dorata, i fisici scolpiti che sfilano sul lungomare come fosse una passerella. C'era una volta.
Michael Mann, riappropiandosi di una sua creazione ( era produttore esecutivo della serie tv che spopolò in ogni dove negli anni 80) , ne ribalta completamente le prospettive: scordatevi l'estetica riciclata ed il plasticume vip, sostituiteli con una città oscura ed infernale, sempre negata allo sguardo.
"Miami Vice" , nel raccontare la storia di poliziotti infiltrati, doppigiochi e rapine, se ne sbatte delle atmosfere glamour degli eighties, scegliendo di aderire alla strada nell'accezione più negativa del termine. E non perde mai di vista i propri personaggi: stereotipi che vengono continuamente ribaltati in un flusso di continuità che non perde tensione. "Miami Vice" è un film pericolosamente intenso, dove azione, thriller ed eleganza si fondono in un maestoso affresco della notte. Mann sperimenta in digitale, continuando il lavoro iniziato con "Collateral", confermandosi il più rivoluzionario dei registi, e riesce a donare al film un anima tridimensionale: le location acquistano vita, rimangono vivide seppur immerse nell'oscurità grazie alla grana scura che filtra le immagini, restituendo così una sensazione immersiva e folgorante. Farrell e Foxx sono in partissima, ma la migliore è la cinese Gong Li, la cui straziante recitazione è capace di superare ogni limite emotivo.
Ci sono scene da mandare a memoria, come la sparatoria nel parcheggio o la gita fuori porta in offshore ( a proposito di offshore , gira su youtube un incipit alternativo di pochi minuti che ne riprende una gara, roba da spellarsi le mani), altre che lacerano il cuore , come l'epilogo, uno dei migliori visti negli ultimi anni.
Si, perché "Miami Vice" dentro l'action nasconde un melò struggente pieno di rimpianti, di quelli che lasciano sognare una vita impossibile e che scavano un solco nel cuore di chi guarda.
Il più umanista dei registi fonde tutti questi elementi sfilacciando la complessità dei personaggi in un debordante dinamismo che non dà tregua dall'inizio alla fine.
Miami Vice, sbalzato com'è nella modernità di immagini e stile , è un turgido capolavoro.
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