Regia di Preston Sturges vedi scheda film
<<Il bello degli aerei è che tornarno sempre a terra>>. E' una delle battute fulminanti (l'aereo in questione aveva avuto dei problemi tecnici...) di questa commedia non molto famosa, ma secondo me in assoluto una delle migliori di quel periodo d'oro. La regia è fenomenale, usa sapientemente espedienti tipici dei film drammatici di allora (come il gioco delle ombre sulle pareti, o una magistrale carrellata dalle schiene degli orchestrali fin dentro l'occhio del direttore d'orchestra Harrison) per esaltare gli effetti comici al limite del surreale. La trama è lineare e inesorabile: dalla scoperta della presunta infedeltà, alle tre "soluzioni" immaginate da Harrison durante il concerto, ognuna in sintonia col brano in esecuzione: prima uno scatenato Rossini, poi il solenne Tannauser di Wagner, infine il romantico Ciaikovskij. Nella parte della "realizzazione pratica" delle soluzioni ideate, il film cala leggermente di livello, ma fa comunque ridere. Il tutto condito dal contorno dei soliti grandi caratteristi cui erano abituati a quei tempi.
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