Regia di Otar Ioseliani vedi scheda film
Un film strano dove non mancano grandi momenti registici e tratti di umorismo leggero. C'è, come in tutti i film del regista georgiano, un sottofondo poetico che è già intrinseco allo stile, un film che sa essere sognante anche quando parla delle cose più normali o banali. Questo film è una commedia satirica di costume che si avvale della presa diretta nel narrare le peripezie di un giovane svagato alla ricerca del primo impiego che trova in una fabbrica fallimentare, dove il direttore bara sui bilanci e nessuno ha voglia di lavorare, ma lui riesce a rimetterla in sesto. Il film è polivalente, tratteggia la figura di un giovane, colto nel momento di passaggio dall'adolescenza alla maturità, deride l'ottusità e l'inefficienza della burocrazia statale, ritrae affettuosamente la vita minuta dei georgiani.
Giovani alle prese con il lavoro in una cantina e l'amore per una donna. Due continue lotte in un mondo che vuole l'uomo forte e sempre in guerra con qualcosa.
Non è certo la sua migliore prova, manca un pò di concretezza e non si capisce dove mira. Però c'è sempre il suo stile che, più si vedono i suoi film più meraviglia e conquista.
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