Regia di Luigi Comencini vedi scheda film
Film che mi ha lasciato la sensazione di un’occasione mancata. Le due stelle che gli attribuisco sono da accreditare alla ricostruzione ambientale di Venezia nel ‘700 e ai costumi. Un lavoro di indubbia raffinatezza, ma l’intero valore dell’impresa si ferma qui. La vicenda narrata non mi ha suscitato grande interesse, tanto più che la parte avvicente della biografia di Giacomo Casanova è notoriamente quella successiva alla sua infanzia, vocazione e alle sue prime esperienze. Purtroppo anche l’interpretazione di Leonard Withing appare assai inespressiva: belloccio alla Alain Delon, non è riuscito a comunicarmi alcunché e, secondo me, non sa neppure muoversi disinvoltamente sulla scena. Non so perché, ma, fin dall’inizio del film, al suo posto avrei preferito Lino Capolicchio. Mi è restato il piacere di ritrovare nei secondi ruoli volti oggi quasi dimenticati ed ai quali ero affezionato: da Lionel Stander a Raoul Grassilli, passando per Senta Berger con il suo sensualissimo strabismo di Venere. Un’ultima annotazione: la colonna sonora è da codice penale! Finta musica classica vivaldeggiante, che sembra anticipare gli scempi che produrrà una decina di anni dopo il famigerato “Rondò Veneziano”.
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