Regia di M. Night Shyamalan vedi scheda film
Shyamalan gioca ancora con gli elementi che ne hanno decretato la fortuna: soggetto centrale nel racconto e nella rappresentazione, messinscena d'atmosfera, storia semplice, esile. Ma questa volta il risultato è uno scivolone... Lady in the Water è una sorta di fantasy urbano (soggetto) che permette al regista di lavorare nell'intimo dei caratteri e delle situazioni (atmosfera appunto), lasciando da parte la credibilità dell'intreccio (il problema, appunto!). E se nel primo tempo il complesso è sostenuto da quell'innegabile patina misteriosa che ne nasconde le debolezze strutturali, l'aumento del ritmo e delle soluzioni narrative della seconda parte, sono un colpo al cuore alla tenuta dello spettatore. La simbologia del condominio funziona ma l'interattività decisa di ogni elemento (tranne il critico cinematografico e chissà perché!) nel salvataggio della ninfa così su due piedi senza mostrare dubbi è veramente incredibile. Così la struttura shymalaniana non regge e mostra le lacune di questo tipo di operazione: lo stucchevole e il ridicolo involontario. Peccato.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta