Regia di M. Night Shyamalan vedi scheda film
Era un po’ che sentivo parlare bene o male (più male) di questo film che mi è sempre scappato, e in effetti il voto che oscilla tra il 5 e il 6 (come dicono critica e grande pubblico) è il suo voto. Non funziona, insomma, questo film del regista Shyamalan, di cui ho visto credo quasi tutti i film, tranne l’ultimo. Non funziona per molti aspetti. La storia in sé non è poi sta gran cosa, ed è degno erede di The village, dove la storia anche là non era sta grande cosa (e poi facilmente anticipabile). Ma almeno a The village alla fine diedi un 7. Il cast non è malvagio, ma molte cose andavano tagliate. Tutta la parte di madre e figlia asiatiche non va: sono loro che danno le informazioni sulla favola, e il tutto è artificiale, forzato, una soluzione e un espediente che causa imbarazzo, lo stesso che dimostra Giamatti, che mi sa che non ci credeva neanche lui. Anche la storia del lupo verde, poi, non è che faccia poi tutta questa paura: in USA sicuramente c’è qualcuno nel condominio che lo può freddare con una pistola. Insomma, ci sono molte cose fuori posto, e il nostro regista non si è accorto di nulla. Risultato: critica che boccia, pubblico che boccia, tracollo al botteghino, Razzie Award a nastro, con vittoria per la peggiore regia e il peggiore attore non protagonista (sempre Shyamalan, in entrambi i casi, è il ragazzo che sta scrivendo il libro). Unica piccola consolazione, la creatura, cioè Bryce Dallas Howard, un ottima attrice qua agli inizi, in pratica quasi una scoperta del regista, che la utilizzò anche in The village. Brava, bella, poi l’abbiamo vista sempre più spesso, è la figlia di Ron Howard, il regista (ex di Happy Days, esatto), ed è talentuosa.
Diciamo che per fortuna in passato ha fatto di meglio
Bravo al solito
Molto brava
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