Regia di M. Night Shyamalan vedi scheda film
Il fatto che Shamalayan si senta un "messia" in questa pellicola, e che chi "non è d'accordo" muoia, potrebbe essere già un fatto singolare per i suoi film.
Mai era successo, fino ad ora, che il bravo regista indicasse, "FOrzasse" gli spettatori alla sua lettura, unica e sola.
Mai.
Lo stile di Shamalayan era così avvolgente e personale anche per quelle famose "doppie letture" svelate al finale.
Qui di doppia lettura non c'è traccia, e non sarebbe neppure un male, ma il fatto, ripeto che si sia "Fascistizzato" sulla sospensione dell'incredulità è un dubbio che mi è venuto.
Ho adorato Unbreakable, Signs,Il sesto Senso e The village, per quella aria di profondità (vera) e di struggimento interiore, con una certa dose di messianicità in tutti i suoi personaggi, che la raccoglievano più come una croce che come un dono, in questo ultimo film, Shamalayan stesso si fa carico di questa croce... apparendo a prima vista, ANTIPATICISSIMO.
Non so che voto dare a questo film strutturato bene, con attori in forma (che gigioneggiano però), con l'elemento dell'acqua sempre presente come in tutte le pellicole (e descritto nella sua "spiegazione" da uno degli attori.. cosa ANTIPATICISSIMA), non so.
Adoro Shamalayan, mi ha fatto anche piangere in questa pellicola, nel mare magnum di superficialità estrema, questo è un dono.
Non vorrei che il Messia si montasse la testa però.
Il messia Shamalayan che (forse) si monta un pò la testa.
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