Regia di Kevin Smith vedi scheda film
“Clerks” era un buon film, ai tempi abbastanza sopravvalutato, ma con la capacità notevole di rappresentare un’epoca e la tragicomica deriva esistenziale dei ventenni anni ’90 che Douglas Coupland aveva fatto passare alla storia come “Generazione x”.
“Clerks 2” fallisce proprio in quello che era stato il principale pregio del suo capostipite: gli ex ragazzi del film non rappresentano più nulla, sono solo delle becere macchiette alle quali Kevin Smith cerca invano di regalare spessore e dignità narrativa.
Il film qualche risata la strappa anche, ma lo fa sempre volando bassissimo, con scurrilità e continui riferimenti sessuali più morbosi che liberatori (vedi l’Asino Show: nemmeno nei vari Porky’s si è mai osato tanto).
I protagonisti sono invecchiati malissimo e, nonostante la presenza della splendida Rosario Dawson, sono più repellenti che simpatici.
Strana colonna sonora che assembla canzoni diversissime tra di loro (Talking Heads dell’ultimo periodo, Smashing Pumpkins, Alanis Morrissette) e incomprensibile fotografia dai colori caldi (forse per “ammorbidire” la pesantezza dei dialoghi scatologico-sessuali? Oppure per marcare una differenza netta rispetto al bianco e nero del primo episodio? Boh…).
In definitiva un brutto film.
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