Regia di Andrei Tarkovsky vedi scheda film
Visto la prima volta poco dopo la sua uscita, ora, a distanza di tanti decenni e dopo aver visto e studiato altri due film del regista, mi ha deluso non poco: belli ed efficaci i sogni o ricordi, in particolare il primo, e il passaggio da questo alla durezza della guerra; ma i contrasti fra le due atmosfere e luci, ripetute ogni volta, perdono di efficacia e diventano quasi meccaniche; anche le immagini della natura, protagonista nei film di Tarkovskij, finiscono per essere ripetitive e poco significanti: zoom avanti e indietro, rapidi o lentissimi, nei bellissimi boschi di betulle, sono dapprima affascinanti, ma prolungati e ripetuti con compiacimento; lo stesso si può dire per le immagini del fiume, più volte attraversato, e per altre immagini di natura. Tarkovskij è un uomo di spettacolo, sa affascinare, sa anche creare emozioni o tensione, ma fin d’ora sembra che lo faccia a freddo: è un film almeno discreto, che presenta già i pregi ma anche i difetti della sua produzione successiva.
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