Regia di Antonio D'Agostino vedi scheda film
Nell'ambulatorio di un sessuologo entrano i pazienti più disparati, alcuni anche disperati: feticisti, masochisti, sadici, voyeur, travestiti, zoofili e perfino (!) omosessuali.
Diretto discendente dei mondo movie, questo Noi e l'amore (comportamento sessuale variante) fa parte di un micro-filone di pellicole esploratrici delle perversioni sessuali del genere umano, pellicole naturalmente farcite di scenette a un passo dall'hard e gag quantomeno volgarotte, che millantavano presunti risvolti scientifici totalmente inesistenti o semplicemente farlocchi. Oltrettutto questo lavoro arriva in netto ritardo rispetto ad analoghi come Rivelazioni di uno psichiatra sul mondo perverso del sesso (Renato Polselli, 1973), anche se l'anno precedente lo stesso D'Agostino aveva già girato un Impariamo ad amarci: guida all'educazione sessuale. C'è davvero poco da vedere qui: un cast di serie Z diretto adeguatamente male mette in scena una serie di 'variazioni sul tema' delle pulsioni libidiche; un luminare, dall'alto dei suoi presunti studi sull'argomento, ci spiega come funzionano e da dove provengano, buttando a casaccio qua e là nomi come Freud, Masoch, De Sade o Kinsey. L'unica nota positiva deriva dall'approccio ultratollerante, che infatti definisce 'variante' qualsiasi deviazione o perversione; il problema è che a parere di D'Agostino è variante tutto ciò che non è eterosessualità in posizione missionaria. Considerando poi che è il 1986, all'apice del politicamente scorretto, non sorprende la descrizione dell'omosessualità come una rara assurdità, e il suo posizionamento in coda al film, esattamente prima dei fuochi d'artificio conclusivi con la ripresa dettagliata di un intervento chirurgico per il cambio di sesso da uomo a donna (immagini aberranti, presumibilmente vere). Bizzarro finale, perchè il resto della pellicola era stato abbastanza casto visivamente parlando: più che altro tette e qualche accoppiamento approssimativo, compreso un cunnilinguus cane-donna solamente accennato. Il regista aveva già licenziato qualche lavoretto erotico di fattura misera, ben presto troverà la sua dimensione nel porno. 1/10.
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