Regia di Yoshiaki Kawajiri, Katsuhiro Ôtomo, Rin Tarô vedi scheda film
Una stravagante bimbetta giocando con il suo cagnolino 'Cicerone' (nomen omen), viene trasportata oltre lo specchio in
una strana e bizzarra dimensione dove un clown enigmatico e taciturno la introduce agli spettacoli di un crudele e
fantastico circo degli orrori. Prologo ed epilogo costituiscono una surreale cornice narrativa di Rintaro che ricorda
lo stile grottesco e cupo di certe opere di Tim Burton, ma che brilla di policrome fantagorie di suggestiva bellezza
(tra tutte la processione di lanterne cinesi sui trampoli e le ossessioni labirintiche che preludono allo spettacolo
circense). Il primo racconto di Kawajiri è una curiosa e singolare rivisitazione del celeberrimo 'Caso del signor
Valdemar' di E.A.Poe, dove l'invincibile e all'apparenza immortale campione di un torneo automobilistico virtuale
oltrepassa i confini della propria esistenza fisica per proseguire la sua folle corsa verso una spettrale dimensione
ultraterrena. Il secondo racconto di Otomo è invece una divertente e ironica favola ecologista sulle pulsioni
autodistruttive dell'uomo nelle sue molteplici estensioni tecnologiche. Mediometraggio d'animazione ad episodi per la
verità un pò disorganico nelle atmosfere e nelle tematiche ma che vale oltre il raffinato esercizio di stile dei pur
bravi autori.
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