Regia di Stanley Kramer vedi scheda film
Un piccolo classico del cinema americano, importante come esempio di film civile che si batte per la rivendicazione di una giusta causa. Non è un capolavoro perché la sceneggiatura a tratti semplifica la problematica ancora spinosa all'epoca del matrimonio interrazziale, volendo risultare accomodante per le diverse parti in causa (piuttosto retoriche, ad esempio, le scene di Sidney Poitier col padre che si oppone fermamente); la regia di Kramer è abile ma non geniale e probabilmente non eguaglia quella del precedente "Vincitori e vinti" sul processo ai criminali nazisti. Il piatto forte del film naturalmente è il cast: Spencer Tracy lo giro' in condizioni da malato terminale e fu indubbiamente molto coraggioso, ma anche molto convincente in questo ruolo di padre perplesso ma di incrollabili convinzioni democratiche: sarebbe stato bello se avesse vinto l'Oscar, anche se postumo, ma l'Academy ebbe meno coraggio di quanto ne aveva avuto lui a girarlo. La statuetta andò invece a Katharine Hepburn, sua compagna di una vita: l'attrice è certamente all'altezza del suo talento nella parte di madre comprensiva ed emancipata, ma risulta spesso una spalla a Tracy, dunque non me la sentirei di annoverare questa fra le sue prove più memorabili. Sidney Poitier fornisce un buon rilievo ad un personaggio un po' troppo perfetto e senza difetti nella definizione della sceneggiatura, e i caratteristi svolgono il loro compito con un impegno adeguato (da segnalare l'esordio di Katharine Houghton che era la nipote della Hepburn). Il discorso finale di Tracy è comunque di stretta attualità nella lotta alle varie intolleranze razziali, sessuali o religiose; bella anche la canzone "The glory of love" che chiude il film.
Voto 7/10
Indovina chi viene a cena? (1967): Katharine Hepburn, Spencer Tracy
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