Regia di Georges Franju vedi scheda film
Il leggendario incanto del castello medievale di Kerloguen è come un fantasma dalle facoltà ipnotiche, che seduce dal passato con una storia di amore e morte. Ciò che non si vede si fa, però, sentire; se ne intuisce la presenza attraverso una voce misteriosa che parla direttamente all’anima, andandone a toccare le corde più sensibili. In questo giallo l’arcano risiede nella persuasione occulta, nell’invisibilità che condiziona i destini, tendendo le sue trappole attraverso il buio. L’inafferrabilità di ciò che si sottrae alla vista esercita su di noi un potere smisurato e imprevedibile, ed è essa, in fondo, la vera colpevole, la vera assassina; è come il pericolo nascosto che ci uccide quando abbassiamo la guardia perché, inconsciamente, lo crediamo troppo lontano per poterci raggiungere. Il cinema di Georges Franju ama il lato in ombra della vita, popolato dalle entità concrete o astratte che non si lasciano guardare in faccia. Queste sono le custodi del dolore, che, da dietro un angolo, lo gettano sul nostro cammino, e sono poi pronte ad offrirci un rifugio, quando, in preda al terrore, decidiamo di sottrarre le nostre lacrime alla luce impietosa del mondo.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta