Regia di George Cukor vedi scheda film
E' un drammone a forti tinte, perfetto veicolo per la Turner degli anni '50 ma terribilmente melenso e simile nella trama a tanti fotoromanzi che in quegli anni imperversavano su riviste come "Grand Hotel" o "Sogno".Tra i personaggi risalta per vivezza e spessore drammatico solo quello interpretato da Ann Dvorak,l'indossatrice al tramonto della carriera, che si suicida a circa metà del film.Il resto è tutto ovvietà,scarsa originalità e persino scarsa efficacia come vettore lacrimogeno, scopo mancato del film.
Nel generale clima di mediocrità che si respira in questo film, spicca e fa da contraltare la musica di Bronislau Kaper, di molto superiore all'opera cinematografica di cui fa parte. I titoli di testa sono la parte migliore del film, anche nelle immagini : il tema musicale che li acccompagna si ripresenta sotto varie forme e in varie situazioni più volte (anche qualcuna di troppo) nel corso del film, e venne sfruttato a man bassa da altri "musicisti".
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