Regia di Irwin Winkler vedi scheda film
Un film nel quale il contenuto è molto più importante dello stile adottato per la messinscena. Del resto, quello di Winkler è l’esordio registico di un produttore, privo di una impronta personale. Si va poco oltre, quindi, una lodevole denuncia di una pagina vergognosa della storia americana, quando il sedicente baluardo della democrazia delegò ad un pericoloso demente la caccia ai comunisti, da condurre con metodi stalinisti. E, come ci informa la didascalia finale, l’ostracismo nei confronti degli inseriti nella lista nera non si limitò ad un breve periodo all’inizio degli anni Cinquanta, ma si riverberò fino all’inizio degli anni Settanta. Purtroppo, alle buone intenzioni didattiche (o sarebbe meglio dire didascaliche), non sempre corrisponde un’adeguata idea di cinema, nonostante una bella prova del De Niro dei tempi migliori.
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