Regia di Irwin Winkler vedi scheda film
Sul sorgere degli anni Cinquanta si scatenò negli Stati Uniti il maccartismo, ovverosia la caccia alle streghe, come una mente illuminata definì l'assurda situazione che vedeva schiacciare o escludere, in ogni modo rendendo la vita impossibile a chiunque potesse avere idee vagamente più a sinistra del partito "liberal", paradosso mica da ridere nel paese che si è sempre definito come patria della libertà: sull'argomento, in modo specifico, il cinema difficilmente ha parlato chiaro, più spesso quel periodo nero della recente storia americana ha fatto da sfondo ad altro, per testimoniare il peso che ebbe sulla società e sulla gente comune ( per esempio, in "Come eravamo" e "Il maratoneta"). Il produttore Irwin Winkler, che aveva realizzato anche "Rocky", esordì dietro la macchina da presa con questo dramma intitolato "Guilty by suspicion", di cui la cosa migliore è la prova di un cast appassionato, in cui De Niro primeggia , e si evidenzia l'apporto in un ruolo secondario ma importante di Martin Scorsese. Winkler non padroneggia come sarebbe necessario la difficile materia, facendo mancare al film, comunque apprezzabile per la serietà con cui è fatto, quella mano autoriale che lo avrebbe reso un'opera da ricordare. Si respira il clima di oppressione e pazzesco sospetto che vigeva nella disgraziata epoca in questione, ma si termina la visione con la sensazione che manca qualcosa .
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