Regia di Henry Decoin vedi scheda film
Ottimo e singolare film sulla "liquidità" cinematografica e di storia...
Sull'antropologico, il gotico rurale e il noir più compiuto e meno catalogabile (e forse per questo non ricordato da nessuno).
Curiosità: Il film ricorda una bande dessinè pubblicata tra il 1958 e il 1959 di M. Tillieux dal titolo Gil Jourdan e la macchina sommersa, edito in Italia per Planeta DeAgostini in un ottimo volume italiano, dove vi è la vera isola di Noirmoutier dove vi è una stradina che la collega alla terra ferma periodicamente invasa dall'acqua del mare...
La sua distribuzione italiana completamente inesistente
Fari nella notte che si avvicinano come occhi di spiriti in stradine buie.
Acqua che immerge lentamente, fluidamente quei fari, quegli occhi.
Semplicemente magnifica, una ossessione del Cinema.
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