Regia di Harry Keller vedi scheda film
Un tema dibattuto per secoli da filosofi, moralisti e teologi: la legittima difesa. Tutti sono d'accordo che dev'essere proporzionata, ma quando si determina questa condizione?
È un piccolo ma dignitoso film, che potrebbe essere della RKO – casa specializzata in questo genere di pellicole – ma è della Universal. Per di più, tra gli attori non compare alcun divo, e pure il regista non è celebre; tuttavia è un prodotto interessante, che merita la visione. Alla base della sua riuscita, oltre che ad una regia abile e spigliata, vi è la sceneggiatura, con tante idee, e dettagli appena accennati.
Il film si sofferma ad analizzare il tema della responsabilità personale, quello spinoso dell'omicidio per legittima difesa, e i modi diversi (giusti e sbagliati) con i quali si può far fronte ad una situazione di pericolo e di minaccia costante.
Quanto all'intruso che rimane ucciso all'inizio, è difficilmente difendibile: se l'era proprio andata a cercare, e il suo comportamento violento lo mette in una posizione inescusabile. Pertanto, avendo egli minacciato la vita di moglie e figlio, la reazione del protagonista non sembra eccessiva. Ma questi – un pastore di una chiesa protestante – commette diversi errori nel gestire la situazione, anche contro la Bibbia che predica: racconta un sacco di bugie che gli si ritorcono contro, brama vendetta, e sottovaluta il pericolo. Il commissario di polizia, dal canto suo, è un po' facilone e un po' garantista, e la sua azione è di minimo aiuto. La domestica, poi, è in fondo una qualunquista che prende la situazione sottogamba, rivelandosi a tratti cinica. Il padre della vittima è uno che riesce solo a vedere il figlio ucciso, e non pensa che era un ladro che non esitava ad usare violenza a donne e bambini, e che l'accaduto è in gran parte colpa sua. L'unico personaggio saggio, ma limitato dalla cecità, è la moglie del pastore, che sembra vedere le cose dalla giusta prospettiva e nelle dimensioni reali.
La pellicola spende qualche immagine per altri mali della società americana, come le famiglie conflittuali, e gli incontri di pugilato per bambini (!?) che iniziano i piccoli alla violenza.
In generale, è un piccolo film che si guarda volentieri e che offre diversi spunti di riflessione (come la legittima difesa ma anche altri). Se pensiamo a molti altri prodotti, specie odierni, ad encefalogramma piatto, allora lo apprezziamo ancora di più.
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