Regia di Charles Matton vedi scheda film
Seconda regia di Charles Matton, un artista eclettico, anche scultore, pittore, scrittore e fotografo, circolata in due differenti versioni, ma con identico titolo ("Spermula"), pur se in realtà con storia del tutto differente in un caso o nell'altro.
Anni '30. Una società segreta, composta da individui dotati di poteri soprannaturali, promuove la liberalizzazione sessuale facendo attuare, agli aderenti, accoppiamenti privi di ogni coinvolgimento affettivo e morale. La società scompare di scena, misteriosamente, nel 1937. Quarant'anni dopo, guidati da Ingrid (Dayle Haddon) e con la collaborazione dell'adepto Werner (Udo Kier), un gruppo di sole donne, appartenenti alla setta, ricompare sulla scena stravolgendo le abitudini d'una famiglia borghese, con l'obbiettivo di promuovere politiche di "amore libero". L'operazione, però, non procede secondo i piani previsti, dal momento che alcune "missionarie" iniziano a provare sentimento e affetto verso il loro specifico partner.
Nota: se qualcuno ha visto il film in italiano, ricordandolo, troverà inesatta la sinossi. Comprensibile, essendo questa breve sintesi riconducibile alla pellicola originale, circolante solo in lingua francese.
L'eclittico Charles Matton (1931 - 2008), noto pure come Gabriel Pasqualini, ha praticato diverse attività in campo artistico, essendo stato anche pittore, scultore, fotografo e scrittore. Attratto dal cinema, nel 1972 debutta in regia dirigendo un film drammatico, L'italien des Roses. In Francia, verso la metà degli anni Settanta, il porno sta vivendo un periodo di ascesa e riconoscimento, grazie a una legislatura, in materia, più liberale promossa dal governo Valéry Giscard d'Estaing (al Festival di Cannes, edizione 1975, fa la sua comparsa Sensation - Labbra - di Lasse Braun). È dunque in questo frangente che Matton scrive e dirige questo film, sfruttando l'apertura verso il cinema hard, pur volendo raccontare, in sostanza, qualcosa del tutto differente. Gira così, con titolo di lavorazione L'amour est un fleuve en Russie, un'opera psichedelica, surreale, volutamente farsesca, quasi felliniana per la sua carica iconoclasta, antiborghese, formalmente animata da personaggi femminili emancipati, comprese pure alcune macchiette di contorno (un nano, un ermafrodita, una danzatrice di colore, un contorsionista in grado di fare autofellatio). Qua e là, brevissimi inserti espliciti (quasi subliminali), con dettaglio di una masturbazione femminile e un paio di blowjob. Stilisticamente impeccabile, girato in ambienti raffinati e con affascinanti presenze sceniche (Dayle Haddon, Udo Kier), alla resa dei conti finisce stranamente per essere un lungometraggio piuttosto astruso, privo di adeguato approfondimento psicologico dei protagonisti, verboso e del tutto inseguibile. Tanto che, per il mercato americano, ne viene realizzata una versione completamente discordante: ossia sul materiale originale, ridotto in durata, vengono inseriti quindici minuti da altra pellicola, per imbastire una storia del tutto diversa.
Con lo stesso titolo di Spermula, ma a dialoghi modificati e colonna sonora stravolta, che contempla in quella tricolore l'inserimento di appositi brani dall'LP "Roller" dei Goblin, circola quindi - anche in Italia - un film completamente differente, ugualmente poco riuscito, ma puntualmente più divertente. Guerre stellari stava ottenendo un successo clamoroso al box office, in tutto il mondo. Ecco quindi che in questa versione alternativa, privata dei brevi inserti hard e modellata sul tema "spaziale" alla George Lucas, sugli schermi Dayle Haddon assume il comando di un gruppo di vampire aliene che, abbandonato il loro pianeta morente (Spermula, appunto), trovano nella Terra un nuovo ambiente ideale in cui vivere. Per insediarsi senza ostacoli sul globo terracqueo, le sensuali viaggiatrici interplanetarie, dette "Spermuliti", organizzano una serie di aggressioni ai danni dei terrestri di sesso maschile, in quanto si nutrono di liquido spermatico, arrivando a spossarli fisicamente praticando loro "superfellatio". In ogni modo, sia nella sua configurazione originale, sia in quella fantaporno (ricordiamolo: senza alcuna sequenza spinta), Spermula resta una pellicola poco riuscita, poco animata e molto noiosa.
Critica
"Spermula sembra più che altro una rielaborazione in chiave reichiana del Teorema di Pier Paolo Pasolini. Le adepte della setta, guidate dalla Haddon (il cui nome è, appunto, Spermula) tornano nella società, riassunta e circoscritta dal nucleo famigliare che ruota attorno a un nobile casale di campagna, per risvegliare l'uomo dalla pigrizia sessuale e ridare dignità alla donna resa insoddisfatta dalla di lui apatia. Posto che Spermula è una pizza colossale, bisogna comunque prendere atto dell'impegno intellettuale del regista che la fama della versione spuria americana ha finito con l'adombrare. La componente sessuale è molto presente ed esplicita, pur non spingendosi mai fino alla penetrazione e rimanendo sempre sfuggente (...), prevede una serie di blowjob uno dei quali praticato a un nero, in primo piano, fino alla lunga orgia conclusiva che precede il suicidio dell'impotente Udo Kier. (...) Quello per cui vale la pena parlare di Spermula è più che altro la raffinatezza cromatica e stilistica che permea tanto le scenografie quanto alcune soluzioni visive davvero suggestive (il volo in piscina del cardinale la cui rossa tunica, sparsa sulla superficie dell'acqua, prontamente nasconde l'intervento orale subacqueo di due fanciulle), e che conferisce alla pellicola un'estetica più liberty che pop. La Haddon (gelidamente conturbante) non si spoglia prima della fine, e anche questo dovrebbe essere un segnale d'allarme: stando alla teoria degli alieni, se il compito suo e delle altre era quello di concupire gli uomini per succhiargli lo sperma, per quale motivo per tutto il film non dovrebbe adempiere alla sua missione? Della partecipazione uncredit di Eva Ionesco (grande scandalo avevano suscitato alcune inquadrature nelle quali, appena undicenne, compariva nuda con la benedizione ruffiana della madre Irina) sopravvivono un paio di inquadrature a inizio film. È seduta sul letto di spalle, ma i gemiti infantili e la capigliatura bionda, boccoluta, sono inconfondibili."
(Marco Cacioppo) [1]
Spermula: Dayle Haddon
Visto censura [2]
Il 15 giugno 1977, con visto censura n. 70411, Spermula ottiene regolare via libera alla diffusione nelle sale cinematografiche, senza modifiche rispetto all'edizione "spuria in lingua inglese", ma con divieto di visione ai minori di anni 18. Dal verbale allegato al nulla osta:
"La Commissione di revisione cinematografica (...) rileva che il film, in chiave di fantascienza, presenta immagini erotiche ben controllate che non sfociano nel volgare, peraltro controindicate per i giovani minori degli anni 18, nello sviluppo della loro età evolutiva. Esprime all'unanimità, parere favorevole alla proiezione in pubblico del film con il divieto ai minori degli anni 18."
Metri di pellicola accertati: 3102 (circa 114' in proiezione cinematografica).
NOTE
[1] "AlienErotica" - Nocturno Dossier n. 72, pag. 15.
[2] Dal sito "Italia Taglia".
"Sono solamente onesta. Dico semplicemente: 'Un uomo è l'unico modo che ha lo sperma di produrre altro sperma.' Questo è essere realisti."
(Philip K. Dick)
Trailer
F.P. 21/01/2023 - Versione visionata in lingua francese (durata: 103'14". La versione internazionale, non originale, si ferma invece a 88')
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta