Regia di Gianfranco Parolini vedi scheda film
Un bel mucchio di " parolinate " ...
Yul Brinner torna in Messico dopo " Viva ! Viva Villa " ed " I magnifici sette " , ma questa volta è per uno Spaghetti Western , tant' è che il Messico è ricostruito nella desertica Almeria e nella verde Tuscia . Stavolta si veste di nero come Sabata e regala sin troppe frasi sentenziose , oltre che piombo caldo con la sua stramba pistola fucile ultra infallibile . Nel Messico della Rivoluzione Juarista , i ribelli si vogliono impadronire di un carico d' oro per comprare armi in Tejas e per farlo assoldano il pistolero Indio Black . Ma l' oro , si sa , risveglia gli appetiti di tanti ... Gianfranco Parolini sembra disporre di un buon budget e si destreggia in un mare di " parolinate " : oltre al suddetto fuciletto con il sigaro incluso , si va dai " tacones de muerte " del gitano Joseph Persaud alla fionda umana del muto Sal Borgese , dagli infiniti necrologi dell' ottimo Ignazio Spalla alle improbabili derringer in dotazione agli ancora più improbabili agenti segreti austriaci , senza scordare il modellino di veliero che spara cannonate vere ... Brinner , alla sua unica esperienza nel genere SW , recita al minimo sindacale , limitandosi a qualche sguardo o atteggiamento carismatico . Meglio di lui fa il cast di contorno , che oltre ai summenzionati caratteristi , vede il buon Gerard Herter ( ovviamente nella parte del crudele aristocratico crucco ! ) ed il curioso Dean Reed , più noto come l' Elvis rosso , cantante americano che aveva abbracciato il Socialismo e si era trasferito in Germania Est , fino alla morte in circostanze misteriose . Carina la colonna sonora di Bruno Nicolai , nonostante fin troppo evidenti assonanze morriconiane . Un film che , nonostante qualche calo di ritmo nella seconda parte , merita almeno la sufficienza : 6 .
P.S. : Un dubbio storico : ma c'erano davvero truppe regolari austriache nel Messico di Massimiliano d' Asburgo ? Non mi risultava ...Che sia una " parolinata " pure questa ?
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