Regia di Antonio Margheriti vedi scheda film
Tre anni prima(uscì nei cinema italiani ad aprile 1991) di "Jonathan degli orsi", anche questo fu uno degli ultimissimi film di genere vero e "puro" del cinema italiano, e ad avere ancora un consenso di successo nei mercati internazionali in particolare dei paesi in via di sviluppo come nel sud-est asiatico e America Latina, oltre che ovviamente per il mercato home video.
Il soggetto del primo "Indio" che poi è in questo seguito la sua naturale prosecuzione della storia e svolto interamente nella medesima ambientazione amazzonica brasiliana-ma senza più il protagonista Francesco Quinn, ucciso all'inizio di spalle con una controfigura-, fu praticamente "scippato" nel 1989 all'annunciato "soggettone" di "Rambo IV", che difatti grazie all'ottimo successo internazionale che Margheriti ancora riuscì a ottenere, di fatti fece sì che non venisse mai più realizzato, e fino al 2007 ma con un soggetto poi diverso.
Anche in questo nel suo genere e intento bene realizzato seguito, non mancano i modellini e le esplosioni dei malvagi cantieri della compagnia che disbosca la foresta e utilizza oltre ad ucciderli, gli indios come schiavi-,arrivando persino tramite il fetente capo cantiere Dirk Galuba a irrigarli tramite aereo con dell'acido solforico mentre stanno risalendo il fiume con le canoe-, vero e proprio "marchio di fabbrica" della grande professionalità di Margheriti.
Colonna sonora stinta che cerca di riecheggiare i flauti e gli oboi più fiati di Morricone e altre due composizioni dalle sonorità ''latinoamericane", di Pino Donaggio.
Splendido il manifesto disegnato, come questo genere di film appropriato allo stesso, e pure lui tra le ultime testimonianze della grande scuola italiana dei disegnatori e pittori per il cinema, nel 1991 morente.
John Nada
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