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Morti oscure

Regia di Nicolas Roeg vedi scheda film

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La recensione su Morti oscure

di alan smithee
7 stelle

Lui ama lei che tuttavia non gli si concede.Pertanto l'uomo se la prende con la forza, senza tuttavia riuscirne ad ottenere che un corpo freddo e scostante, che ubbidisce e si relega al ruolo di una schiava, finendo per umiliarlo e disprezzarlo. Storia di una autodistruzione di coppia condotta con diligenza da un autore esperto nei disagi familiari

In uno stato dell'Est europeo che non ci è dato conoscere nei suoi dettagli anagrafici, alla vigilia di una insurrezione che assume sempre più i contorni di una guerra civile, un medico di fama è in procinto di invitare nella sua villa sontuosa una schiera di amici di vecchia data per una rimpatriata in nome dei tempi andati.

Per via del coprifuoco preannunciato e dei disordini sempre più evidenti, che vedono le forze armate schierate per le strade con le armi puntate verso chi si muove, solo tre dei commensali si presentano alla cena e l'uomo, impegnato in urgenze legate agli scontri che stanno dividendo l'esercito dalla popolazione civile, decide comunque di far iniziare la cena.

In attesa del padrone di casa, gli invitati si aggirano per la casa notando alcune foto che ritraggono una splendida donna giovane, andata poi in sposa al dottorte.

Poco dopo gli ospiti si rendono conto che la donna della foto è quella donna ancora bella che ora appare come la governante della casa.

Costei è legata all'uomo da un rapporto di fredda sudditanza che sconfina con l'obbedienza cieca e rassegnata, come se la donna fosse vittima di un ricatto subdolo da cui è impossibile sottrarsi.

Ma mano che la cena prosegue, alcuni flash-back ci fanno capire meglio le cause da cui dipende quello strano rapporto di coppia, permettendoci di entrare in modo più approfondito all'interno di un rapporto-scontro di coppia che unisce, ma anche separa, due individui orgogliosi che non intendono arretrare nelle loro deliberate convinzioni cedendo l'uno ai voleri dell'altro.

Una sorta di autodistruzione che vedrà l'epilogo, tragico come è da aspettarsi, in un finale che segna pure l'inizio di una guerra intestina dai sintomi molto preoccupanti.

Insolito film poco noto di Nicolas Roeg, che si avvale di due interpreti molto validi e per nulla scontati: Michael Gambon, noto caratterista inglese (Il cuoco, il ladro, sua moglie e l'amante di Greenaway lo rese noto internazionalmente) e la splendida ed ancora seducente Sonia Braga, da sempre legata a ruoli di femme fatale o donna dai risvolti misteriosi e dal carattere esuberante e combattivo (è lei la Donna Ragno del noto film di Babenco).

Il titolo italiano non c'azzecca nulla e vuole forse, di certo inutilmente, anzi pretenziosamente, richiamare un titolo precedente dello stesso autore, Oscuro destino, che nulla ha a che spartire con le atmosfere, pur torbide, di questo thriller d'interni soffocante e malsano; Two deaths invece, l'originale, assume un senso decisamente più logico e compiuto, legato ad una sorte che per troppo tempo è restata legata al non detto e al rimorso reciproco.

L'incipit, così poco rivelatore di nomi o luoghi in cui l'azione prende il sopravvento, ci lascia un pò interdetti, spiazzati, ma quando la vicenda, tortuosa e dai connotati un pò perversi, prende il sopravvento, ecco che la storia diventa decisamente più motivante per lo spettatore, coinvolto in un turbinio contrastato di sentimenti in cui amore ed odio si ritrovano a scambiarsi vicendevolmente il passo, fino ad una distruzione fatale che è il solo modo per venire a capo di una situazione deviata dalla perversione.Efficaci ed insolite le atmosfere di un contorno torvo da attesa, che non lascia sperare in nulla di positivo per la vittoria delle libertà individuali singole e di un popolo in agonia che sta per soccombere ad uno stato di polizia che lo opprime sempre più.

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