Regia di Francesco Maselli vedi scheda film
Una famiglia benestante sta andando in rovina per i maneggi di un viscido avvocato, amante prima della madre e poi della figlia. Maselli torna a scandagliare le miserie della borghesia italiana servendosi del romanzo di Moravia, ma si mantiene ben lontano dal livello raggiunto con I delfini (da cui provengono i due protagonisti più giovani). Gli interpreti sarebbero anche abbastanza azzeccati (Goddard e Winters tardone patetiche, Steiger brusco e volgare, Milian cinico ma debole, Cardinale imbronciata e indolente), ma la messa in scena è statica e teatrale e la ricostruzione d’epoca è poco curata: se non vedessimo automobili degli anni ’20 potremmo pensare che la storia si svolge nel dopoguerra. Beninteso, non sarebbe stato male ambientarla durante il boom anziché sotto il fascismo; ma una scelta precisa andava fatta.
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