Regia di Francesco Maselli vedi scheda film
Maselli traspone su pellicola il celeberrimo romanzo di Moravia con buona cura dei particolari ed attenendosi per quanto possibile al testo originale: l'operazione può dirsi riuscita quantomeno per questo. In più si aggiungono le buone interpretazioni dei protagonisti, nomi del resto di una certa risonanza, compresi i giovani e non ancora del tutto consacrati Milian e Cardinale; ai due sono affiancati Steiger, la Goddard, la Winters: i presupposti per un ottimo lavoro ci sono tutti. In sceneggiatura al regista viene in aiuto Suso Cecchi D'Amico, altra collaborazione importante, mentre lo splendido bianco e nero di Gianni Di Venanzo fotografa bene l'angoscia che sormonta i protagonisti della storia. Intonsa la morale del libro: gli indifferenti sono profondamente colpevoli ed anche non sapersi (o non volersi) opporre ai cambiamenti è un demerito.
Leo Merumeci è l'amante di una vedova borghese con due figli adulti, Carla e Michele. I due ragazzi vivono con rassegnazione la relazione nascosta della madre e la decadenza e l'impoverimento famigliare. Quando il danaroso Merumeci comincia a fare la corte a Carla, Michele tenta di opporsi, ma finisce per accettare tutto quando la sorella decide di sposare il maturo pretendente.
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