Regia di Francesco Maselli vedi scheda film
Mariagrazia (Goddard), è una donna di mezza età dell'alta borghesia romana che ha visto scemare le sue fortune economiche e che, per mantenere lo stesso tenore di vita, è costretta a subire le nefandezze del suo avvocato-amante (Steiger). Il quale, a sua volta, ha posato gli occhi sulla giovane figlia di lei (Cardinale, imbalsamata come al solito), mentre il figlio Michele (Milian), che si dà pose da intellettuale, se la intende con l'amica doppiogiochista della madre (Winters).
Dall'omonimo best seller di Alberto Moravia, Citto Maselli trae un film raggelato, nel quale le dinamiche delle relazioni tra i cinque protagonisti e il feroce sarcasmo sull'aristocrazia parassitaria dell'opera letteraria sono subordinate alla schematicità e alla fissità della messa in scena, peraltro assai elegante e servita da un notevole bianco e nero.
Sullo stesso romanzo si sono cimentati Bolognini (1987) e Guerra Seragnoli (2020), che ne ha firmato la traduzione cinematografica più coraggiosa e convincente.
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