Regia di Francesco Maselli vedi scheda film
I romanzi di Moravia hanno sempre costituito un ottimo assist per il mondo del cinema (basti pensare, ad esempio, a "Il conformista" di Bertolucci oppure a "La noia" di Damiani), e non poteva certo fare eccezione "Gli indifferenti" girato nel '64 da Maselli, un film quasi minimalista, avviluppato come un mantello a coprire miserie (tante) e nobiltà (poche) di una famiglia benestante precipitata sulle soglie di una povertà che porterà in superficie, come la piena di un fiume, tutti i rancori sia tra i membri della famiglia stessa che tra chi si offre, tutt'altro che disinteressato, di risollevarne le sorti. A volte fin troppo manierista, la pellicola di Maselli riesce comunque a trasmettere quel costante filo di tensione che aleggia sulla famiglia Ardengo, e lo fa avvalendosi di un cast ben amalgamato che spazia dalla soave carnalità della Cardinale, al cinico Steiger che cerca di sedurla, da Shelley Winters fresca del successo di "Lolita" alla musa di Chaplin Paulette Godard al suo ultimo film fino ad un giovane Tomas Milian lontano anni luce dal personaggio sopra le righe dei numerosi "poliziotteschi" che lo renderanno ancor più celebre dagli anni '70 in poi.
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