Regia di Steven Spielberg vedi scheda film
Un po’ Tintin, un po’ James Bond, Indiana Jones solca gli alti luoghi del turismo internazionale alla ricerca del Graal e di papà. Ariecco i cattivi nazisti con la loro sempiterna voglia di conquistare il mondo, e sembra un ritorno all’atmosfera del primo episodio, sennonché la presenza del compassato genitore reca un gradito elemento di novità.
Un po’ Tintin, un po’ James Bond, Indiana Jones solca gli alti luoghi del turismo internazionale, da Venezia a Petra, dai parchi nazionali dello Utah ai castelli tedeschi, alla ricerca del Santo Graal. Ariecco i cattivi nazisti con la loro sempiterna voglia di conquistare il mondo, e sembra un ritorno all’atmosfera color seppia del primo episodio, sennonché la presenza del compassato genitore reca un gradito elemento di novità. Pulsioni edipiche (vanno a letto con la stessa donna), pene post-adolescenziali (“Tu non hai mai parlato con me”) altrimenti insospettabili in quel pezzo di marcantonio di Indy / Junior, nonché il rimpianto comune per la perdita della madre/moglie, opportunamente deceduta prima dell'inizio del film, apportano alla vicenda un po’ di sana umanità. Alcuni esegeti si spingono fino ad affermare che la ricerca del Graal e la ricerca del padre andrebbero di pari passo. Sarà. Ma trattandosi di un divertissement in puro stile Spielberg, questi piccoli psicologismi sono giusto accennati e passano presto in cavalleria, tra un tentativo e l’altro di salvare la ghirba.
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