Regia di Steven Spielberg vedi scheda film
Nella curiosa sequenza temporal-narrativa delle avventure dell'archeologo d'azione Indiana Jones, Steven Spielberg compie un passo avanti, cronologicamente, rispetto al numero due, che raccontava una storia precedente al primo capitolo: inoltre, si ha modo di scoprire la primissima scorribanda dell'eroe ,in cui si procura il cappello, la frusta, la fobia per i serpenti, e la cicatrice sul mento, e si conosce il padre, studioso di fama internazionale.E' vero che una delle mosse vincenti del terzo episodio di "Indiana Jones" è l'accoppiamento dei due divi Ford e Connery, che si danno la battuta con visibile divertimento, e che per Spielberg, fare impersonare il padre del suo personaggio all'attore che ne ispirò l'invenzione è stata sia un'aspirazione compiuta che uno straordinaria trovata, ma va detto che il film ha una sceneggiatura indovinata, la storia funziona per come è strutturata e per la notevole dose di ironia che fa da essenziale sottofondo alla pellicola. Certo, nel finale le cose si fanno più serie, con il protagonista che per salvare se stesso, il padre e la missione dovrà vedersela nientemeno che con il Sacro Graal, ma "Indiana Jones III" è un grande classico dell'avventura al cinema, divertentissimo ad ogni visione, che in un certo senso amplia e migliora l'archetipo originale de "I predatori...", concedendo meno ai "coup de theatre", e provvedendo a una narrazione fluidissima nonostante si passi di un bel pò le due ore di proiezione. E poi, un personaggio che esprime ad alta voce il proprio disprezzo per i nazisti che bruciano i libri come può non ispirare simpatia???
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta