Regia di Jonathan Dayton, Valerie Faris vedi scheda film
Curiosa la coincidenza che vede protagoniste al cinema – in questo inizio di stagione - strambe e problematiche famiglie alle prese con dinamiche comportamentali, affettive ed emozionali che diventano il fulcro di racconti di vita veri e commoventi. Così dopo la famiglia numerosa e “psichedelica” di “C.r.a.z.y.”, quella multietnica e unpolitically correct di “Non è peccato” , è il turno degli Hoover fare breccia nei nostri cuori, investendoci con il loro dissacrante e genuino cinismo e candore di sentimenti che lasciano il segno. Protagonisti del debutto alla regia dei coniugi Jonathan Dayton e Valerie Faris (sentiremo a lungo parlare di loro) e dell’esordiente sceneggiatore Michael Arndt (altro nome da segnare sul taccuino) , in “Little Miss Sunshine” gli Hoover si presentano come lo specchio fedele e deformante di una società americana – e non sola – la cui cultura è tutta focalizzata sul trionfo dei vincenti. Ma quanta verità e potente carica vitale nelle tragicomiche e fallimentari avventure di una famiglia alla ricerca disperata di un senso della vita, capace di mettersi pericolosamente e ridicolamente in gioco per conquistare una sana dignità umana che ti permetta di affrontare a testa alta (anche non superandole!) le prove della vita. Il viaggio on the road sull’arrugginito pulmino Wolkswagen diventa così il sorprendente e commovente diario di bordo di una rinascita che nel farsi sberleffo dei riti e delle convenzioni di una società “viziata” sa trovare la giusta via per diventare uomini e donne migliori. Grazie ad una regia partecipe e solare, ad uno script originale e sincero, non ci dimenticheremo facilmente di questa insolita tribù familiare: il padre Richard (Greg Kinnear) , motivatore ottimista sull’orlo di una crisi di nervi , la moglie Sheryl (Toni Colette) ,sfatta ma bellissima nel suo essere naturalmente “Mamma”, il fratello (Steve Carrell), aspirante suicida gay capace d’aprirsi lentamente alla vita, il nonno (Alan Arkin) , autentico outsider e candidamente genuino ed i filgi Dwayne (PaulDano), adolescente arrabbiato, e Olive di sette anni (Abigail Breslin), grassottella aspirante reginetta di bellezza, sono destinati a diventare i nostri beniamini del cuore. Tutti quanti sognando un piccolo spazio sul loro sgangherato pulmino in periglioso viaggio verso luoghi e mete indefinite che ha però il dolce e poetico sapore di un percorso di vita destinato ad un incredibile successo!
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