Regia di Steven Spielberg vedi scheda film
L'ho rivisto in questi giorni e devo dire che non mi ha deluso come mi aspettavo in base a certe recensioni: certo Spielberg e Lucas qui giocano un po' troppo sull'eccesso e l'accumulo di effetti, non riuscendo a ripetere il piccolo miracolo dei "Predatori", ma in termini puramente spettacolari il film funziona piuttosto bene anche in questo caso. Il regista e il produttore hanno scelto una trama molto più "dark", la riempiono di inverosimiglianze tanto da indurre lo spettatore ad una continua "suspension of disbelief", a tratti appesantiscono un po' troppo l'atmosfera... Tuttavia, il personaggio di Willie, la bionda avventuriera, garantisce un "comic relief" gradevole e le sue schermaglie amorose con Indiana non sono da buttare via, così come è azzeccato l'inserimento del bambino cinese Short Round (Jonathan Key Quan, che ritroveremo l'anno seguente nei "Goonies"). Le scene nel tempio sotterraneo con i sacrifici umani sono molto cupe, ma gli inseguimenti finali sono mirabolanti al punto giusto con il pezzo di bravura della scena del ponte sospeso sul fiume dove Indy regola i conti con i malvagi. Il carisma di Harrison Ford rimane l'elemento su cui si regge la pellicola come nel film precedente e la futura moglie del regista Kate Capshaw è simpatica nel ruolo della pupa un po' svampita. Cinema d'intrattenimento che non ha la pretesa di essere arte e che svolge il suo compito con discreta perizia; nella tetralogia sull'archeologo deluderà solo l'ultimo anacronistico capitolo girato fuori tempo massimo. Harrison Ford è doppiato nella versione italiana da Luigi La Monica e non da Michele Gammino come negli altri capitoli.
Voto 7/10
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