Regia di Agnieszka Holland vedi scheda film
Eppure era partito bene questo tentativo di fare le pulci alle beatificazioni facili, salvo per un finale poco coraggioso che chiosa inevitabilmente a tarallucci (pii) e vino (rigorosamente santo).
Ma cosi è. In una fase involutiva dove anche lo IOR sembra pagare pegno (a meno non trattasi di una leggendaria “ammuina”...), il film parte apparentemente a testa bassa contro un aspetto della “fede ufficiale” perlomeno discutibile, ne fa sue parecchie criticità evidenziando perplessità e contraddizioni, incagliandosi, però, non solo nel terzo miracolo del titolo, ma in altri tre o quattro che rendono la vita della presunta santa sotto esame un'inespugnabile portavoce delle beatitudini celesti.
E qui parliamo di Miracolo con la emme maiuscola.
Ed allora faccio un attimo appello alle fedi comuni.
Riporto un passo de I Vangeli scomodi, di Alessandro Pronzato.
"Un fico colpevole di rispettare le stagioni",
commento alla parabola che tanto stuzzica la mia impertinenza
per mettermi poi con le spalle al muro:
"...dovrei essere ubriaco di gioia. Perché Dio mi ritiene capace dell'impossibile. Se cerca il fico fuori stagione, vuol dire che ama e stima quella pianta fino a ritenerla capace del miracolo.
Chi non ama chiede quisquilie.
Gli uomini non amano i propri simili. Non li stimano.
Si limitano, perciò, a chieder loro delle miserie.
Dio mi ama. Mi stima immensamente. Infatti mi chiede tutto.
Esige da me l'impossibile.
Cristo non è morto in croce perché io 'non facessi del male a nessuno', ma perché diventassi capace di fare miracoli."
Siamo decisamente fuori strada rispetto al contesto de Il terzo miracolo, contempliamo una visione che vola oltre ogni visione paranormale e che ci riporta senza equivoci nella fase più affascinante del film, dove Ed Harris combatte coi propri fantasmi e si chiede che figura da idioti avrebbero fatto in seminario (ed ancor di più, se c'era da farla), se qualcuno avesse certificato loro, improvvisamente, che dopo la vita non c'è nulla.
Ma a questo punto c'arrendiamo a tutte le madonnine piangenti ed alle tonnellate di autentico legno di Croce sparse per il mondo e ci rimettiamo al sano buon senso (dono di Dio, ovviamente) che ancora pervade, nonostante tutto, un discreto numero di umani.
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