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London

Regia di Hunter Richards vedi scheda film

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La recensione su London

di emmepi8
6 stelle

Un crisi sentimentale portata agli eccessi, Syd non accetta l’abbandono da parte della sua ragazza London e vive in una crisi completa e nevrotica. Approfittando di una festa di addio della ragazza si autoinvita e partecipa, trascinando con sé una conoscenza casuale di un improvvisato spacciatore di droga, che di lavoro fa il banchiere. Lo trascina perché la volontà di questo era di tutt’altra tinta, nel senso che voleva rimanere da solo; nella casa dove si svolge la festa, Syd non è accolto molto bene, nel senso che l’amica di London non lo accetta , i due uomini si chiudono in bagno e qui si imbottiscono di droga, a cui partecipano a turno anche due ragazze, ma quando rimangono soli, la droga, la nevrosi e altro, fanno di loro due tori furiosi che si sputano addosso le loro inibizioni e problematiche. Insomma una seduta psicanalitica sui generis e il nocciolo del film sta tutto qui ed è anche un po’ il suo limite, nel senso che il film è in conclusione una storia chiusa e di cinematografico ha ben poco, se non il linguaggio efficace, spontaneo e forte, intervallato da scene a cui i temi toccati si riferiscono. L’interessante è vedere la crisi di due uomini che pur non conoscendosi si sono attratti per la vicinanza dei problemi a cui sono andati incontro; l’uomo dell’incontro casuale, lo informa di tutte le sue esperienze sado-maso, fino a stupire Syd in maniera forte, da non riuscire a capire come mai sia arrivato in quella strada, pur capendo che il problema scatenante esiste, dato che l’amico si rifiuta di dirlo. Syd a sua volta arriva al nodo per cui è avvenuta la sua crisi personale, la ragazza gli ha detto in faccia che il sostituto era più virile, nel senso di misure, di lui e questo per lui è stato un schiaffo enorme che ha causato un blocco mentale che va oltre il consentito. L’amico cerca di consolarlo nel senso che gli fa riflettere che non dipende dalle dimensioni il saper fare all’amore, ma questo crea in lui anche la rabbia necessaria di dire la verità su sé stesso, che è la mancanza di accettazione della sua impotenza: anche se innamorato non riesce ad avere rapporti con la donna che ama e che lo ama, e questo è un frustrazione estrema che lo porta all’esasperazione verbale verso Syd, che ascolta la drammatica confessione con partecipazione non facendo caso alla violenza verbale con cui viene espressa. Insomma la crisi di due maschilità, con tanto di autoanalisi ed un finale di speranza un po’ appiccicato.

Sulla trama

pco cinmatografic

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