Regia di Roy Ward Baker vedi scheda film
E' un piccolo horror riuscito; non è un capolavoro, ma tutto fila liscio e a un film così io non chiedo di più. Le dimensioni produttive sono piuttosto limitate, ed è simile per atmosfere ad altri film del terrore inglesi di quel periodo (una nicchia tutta da eslorare). Tuttavia, con poco, il regista è capace di mettere in piedi alcune interessanti storie che fanno tutte abbastanza paura. Gli effetti speciali non sono strabilianti ma più che sufficienti a rendere quello che sta accadendo, e in certe scene producono un indubbio spavento. Certe volte è la semplice situazione ad incutere paura, e neppure per quello che si vede, come un tizio piuttosto inquietante che nasconde nel suo tetro appartamento, in una bara aperta, il figlio morto...
Tra gli attori vanno segnalati un giovanissimo Peter Cushing (il novello psichiatra), un inaspettato Herbert Lom (uno degli internati), e una inquietante Charlotte Rampling (un'altra ricoverata schizofrenica). Di una bellezza sorprendente Britt Ekland (nella vita moglie di Peter Sellers) che fa la seconda personalità della schizofrenica. L'episodio del pupazzo robot ricorda da vicino "La bambola del diavolo" (1936).
Del resto è inutile negare, col massimo rispetto per le persone, che certe malattie mentali sono decisamente inquietanti, e non a caso più di qualche horror se n'è servito.
Raccomandati agli amanti del gotico, e dell'horror d'atmosfera a basso budget, dove contano più le buone idee che i grandi mezzi.
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