Regia di Rudolph Maté vedi scheda film
Un uomo si presenta al comando di polizia per denunciare il suo omicidio; comincia così questo gioiello del noir dal ritmo serratissimo. Da vedere.
D.O.A. ovvero Dead on Arrival, è la sigla che chiude il dossier di Frank Bigelow. Forzato il titolo in italiano, le ore a disposizione del protagonista sono ben più di due, ma si è ovviato al problema di rieditare la locandina, lasciando il titolo originale. Un noir entrato nella storia tutto sommato in maniera meritata, la tensione si avverte fin dalle prime battute che vedono un uomo, Frank Bigelow appunto, presentarsi alla divisione omicidi del posto di polizia per denunciare un omicidio, il suo. Un inizio fulminante che inchioda subito lo spettatore allo schermo ed a cui farà seguito il racconto in flashback del protagonista, il quale spiegherà la serie di eventi che lo ha portato lì e che - a breve - ne causeranno la morte, per l'ingestione di un veleno fluorescente per cui non esistono antidoti. Edmond O'Brien, che prenderà l'Oscar pochi anni dopo, non risulta particolarmente convincente nel ruolo del belloccio sciupafemmine, tutto il cast non brilla per efficacia ma funziona e questo è ciò che conta. Non c'è un attimo di respiro, il countdown che perseguita il protagonista finisce per coinvolgere lo spettatore, gli eventi si concatenano in maniera serrata (e talvolta forzata), svelando poco alla volta tutti i retroscena di una storia apparentemente assurda. Val la pena vederlo, si gusta con piacere dal primo all'ultimo fotogramma.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta