Regia di Lucio Fulci vedi scheda film
Dai primi anni '80 Fulci diresse quasi esclusivamente horror, lavorando a budget infimi per il puro piacere di fare ciò che preferiva; una mezza eccezione ai suoi standard di lavoro è questo Conquest. E l'eccezione (mezza soltanto, però) non sta nella miseria della produzione, sempre ai massimi livelli, quanto nel genere della pellicola, orientata decisamente verso il fantasy, ma a conti fatti non priva di significative sfumature horror/splatter. Un regurgito del successo mondiale di Conan il barbaro (John Milius, 1982) portò sugli schermi nostrani prodottini di questo risibile stampo; si intuisce già dai nomi degli interpreti la trasparente consistenza dell'opera: se il protagonista è Andrea Occhipinti, ai tempi ancora più sconosciuto che ai giorni nostri, accanto a lui si trovano volti altrettanto anonimi come quelli di Sabrina Siani (con il modestissimo pseudonimo di Sabrina Sellers), nota per qualche commedia scollacciata, e di Jorge Rivero, caratterista messicano catapultato inspiegabilmente una tantum nel Belpaese. Fulci si diverte, il pubblico davvero poco però: il ritmo vacilla, i dialoghi e l'azione sono proporzionati alle vacue possibilità produttive, la sceneggiatura di Gino Capone, Carlos Vasallo e Josè Antonio de la Loma ci ricorda che si tratta pur sempre di una coproduzione italo-ispano-messicana. 2/10.
In un mondo parallelo e primitivo, l'androgino mostro Ocron domina crudelmente gli umani. Per sconfiggere l'entità intervengono i giovani Ilias e Mace.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta