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Conquest

Regia di Lucio Fulci vedi scheda film

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La recensione su Conquest

di Dik
2 stelle

Nel 1982, con i soldi di De Laurentis, usciva nei cinema "Conan il barbaro" di John Milius, tratto dai racconti di Robert Ervin Howard e portati su celluloide da Oliver Stone e dallo stesso regista. Il grande successo internazionale fece nascere una star (Schwarzenegger) ed una moda per il fantasy eroico che durò qualche anno. In Italia, con i film di genere in fase di stallo, furono decine le pellicole nate, già pochi mesi dopo l'uscita dell'originale, per sfruttarne il successo; prodotti di bassissima qualità girati con pochi soldi e destinati all'oblio. Anche Lucio Fulci, tutto impegnato nei suoi horror, venne convinto... o meglio, fu costretto per pure ragioni economiche, a dare una sua versione a questo sottogenere. Da un soggetto dello stesso produttore Giovanni Di Clemente, ecco spuntare zombi anfibi, licantropi, scimmioni, persone squartate, scotennate, decapitate; un prodotto non per tutti i palati, certo, ma il mestiere e la fantasia del regista romano, si pensava, potevano dare quell'originalità e quella visionarietà che avrebbe potuto fare la differenza. Ed invece questo prodotto risulta ancora più fiacco e becero dei tanti anonimi "Conan" che impestavano le sale cinematografiche in quel periodo. Non sono i quattro soldi messi sul piatto dalla produzione italo-ispano-messicana, Fulci, semplicemente, non crede e non sente suo il film e lo dimostra in ogni inquadratura; le scene splatter sono morbose, gratuite, fine a se stesse e di certo non è di aiuto un soggetto di rara mediocrità ed una sceneggiatura (di Gino Capone, José Antonio de la Loma e Carlos Vasallo) piena di buchi e contraddizioni. Il cast di terz'ordine fa il resto. Una menzione speciale ad Alejandro Alonso Garcia, ovvero il direttore della fotografia: non ne imbrocca una a pagarla! Scene notturne incomprensibili, controluci accecanti, sfocature varie; sarà stata la nebbia, così costante ed invadente che talvolta si fa fatica a capire che il film è girato in Sardegna, precisamente a Capo Testa nel comune di Santa Teresa di Gallura (SS).

Musiche di Claudio Simonetti.

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