Regia di Vincente Minnelli vedi scheda film
Certo che le "recensioni" di FilmTv sono proprio buffe... "buoni sentimenti?, ideologia? Sì ma funziona". E vorrei vedere! PRIMO: il musical americano degli anni '30, '40 e '50 è sempre (o quasi) "positivo". Era visto come puro, sano, INTELLIGENTE, intrattenimento. Serviva a far dimenticare il crollo di Wall Street del 1929 e la successiva grande depressione, a far glissare il pensiero dai timori di una guerra, a provare ancora una manciata di spensieratezza durante il secondo conflitto mondiale, ad esorcizzare "il terrore rosso", il maccartismo con la sua caccia alle streghe, la guerra fredda nata subito dopo quella "calda". SECONDO: il musical a Hollywood faceva da "contrappunto" (assieme alla commedia brillante) agli altri generi, che pure portavano messaggi positivi ma meno palesi (penso al western, al noir, persino ai film di guerra). Il MUSICAL ERA UNA FABBRICA DI SOGNI, spesso con le fattezze di una favola, ed è stato la fucina di tante star dietro e davanti la macchina da presa: Donen, Minnelli, Berkeley, Sandrich, Sidney, (oltre a diverse incursioni di Cukor e Walters), Gene Kelly, F. Sinatra, F. Astaire, O. Levant, Dick Powell, Debby Reynolds, J. Garland, L. Caron, G. Rogers, C. Charisse, Jane Powell, E. Williams... TERZO: le performance canore di Judy Garland non si possono definire SOLO "gradevoli"! Ma evidentemente molti credono che la voce della Kidman o di McGregor in Moulin Rouge (gran bel film a mio avviso) non siano "abbellite" da filtri digitali... SVEGLIA! Oggigiorno a cantar bene in playback ci riesce chiunque, basta vedere certe reginette del pop...
Veniamo al film. Primo lavoro a colori di Minnelli e prima pellicola con la sua futura moglie: la divina Judy Garland (sono un suo fan, non si era capito forse?). I toni sono quelli di una commedia leggera, con la sua variegata galleria di personaggi privi di una estenuante analisi psicologica che avrebbe solo appesantito il film. Il loro carattere lo si coglie da semplici frasi, dal loro porgersi alla vita, dal loro esistere e vivere a Saint Louis, che ai loro occhi è il luogo più bello del mondo (non è forse in un altro musical, Il mago di Oz di Fleming, che si dice "la tua casa è il posto più bello del mondo"?). Le canzoni, tutte ben più che orecchiabili e con almeno un paio di gemme ("the boy next door" di H. Martin e R. Blane e ovviamente "have yourself a merry little Christmas") contribuiscono a dare un tono leggero e delicato alla narrazione che procede lineare, senza sbalzi, perché priva di veri e propri stacchi coreografici.
Da sottolineare l'ottimo uso del colore (la fiera finale sembra il paese delle meraviglie, a sottolineare l'unità della famiglia qui esplicitata dal vivere in una determinata città nella quale ci si identifica), la sequenza di Halloween e la prova della piccola Margaret O'Brien (premiata con un mini-oscar ad hoc). Infine vorrei far notare un'inquadratura che mi ha sempre affascinato e che mi riporta alla memoria i quadri viventi, quella nella quale la "piccola di casa" si fa male e viene portata in braccio dal padre con attorno tutta la famiglia: i personaggi possiedono colori sgargianti che si stagliano su un fondo tempestoso e plumbeo. Secondo me è un'immagine bellissima.
Per finire: non tanto un musical quanto una commedia musicale con una trama certamente semplice e poco consistente (ma è proprio questo ciò che si voleva ottenere) eppure robusta come una fune e priva di buchi. Un film che a tratti assume i toni di una favola nella quale Minnelli e la Garland ci sanno cullare.
Voto personale: ****1/2
P.S. Vorrei solo chiarire che i miei voti attraverso le stellette non coincidono con quelli FilmTv:
insufficiente: *
sufficiente: **
buono: ***
ottimo: ****
da bellissimo fino a capolavoro: *****
spesso aggiungo la mezza stella, ad esempio ***1/2 : buono-ottimo, ****1/2 ottimo-bellissimo
naturalmente questi simboli hanno una ragione d'essere solo se affiancati da una opinione che ne chiarisca meglio il significato.
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